RACCONTI DAL CONGO: LA STORIA DI ZITA

Zita proviene da una famiglia poverissima che viveva in una baracca di lamiere non lontana dalla casa delle suore e a 6 anni è stata accolta nella Scuola Medea per frequentare le elementari assieme alle due sorelline più piccole entrate invece nell’asilo. Dopo un paio di anni muore prima il padre e dopo qualche tempo anche la madre incinta e Zita e le sorelle vengono divise e affidate a dei parenti. Zita viene affidata ad uno zio. Da allora il suo rendimento a scuola, che in passato era sempre stato buono, precipita, manca spesso alle lezioni, comincia a rubacchiare in giro. Quando suor Nives viene a sapere che la causa sono le violenze e gli abusi che subisce dallo zio, si offre di ospitarla nella casa delle suore dove Zita trascorre un periodo apparentemente sereno. Dopo qualche mese però Zita lascia la casa delle suore per andare a vivere dai nonni paterni. Qui trova una nonna che la introduce nel mondo della stregoneria e delle superstizioni tribali. Convinta di avere poteri negativi, Zita si trasforma, si trascura, sparisce per giorni interi dormendo in giro dove trova un riparo o anche sotto gli alberi. In questo modo di vita disordinato Zita ha trascorso il tempo della pandemia. Quando finalmente la ritrova, suor Nives riesce a convincerla a tornare a scuola e le offre nuovamente ospitalità nella casa delle suore. Adesso ha 13 anni e frequenta la 5 elementare ma il desiderio di Zita è di andare a vivere in un orfanatrofio dei francescani per stare vicina alla sorellina più piccola, unica persona a cui sembra dimostrare affetto.

Sono anni che suor Nives non desiste dal voler proteggere e aiutare Zita, questa creatura sfortunata sopraffatta dal “male”che la insegue fin da quando era piccolissima.