Già sapete che l’asilo (“creche” in portoghese) accoglie a tempo pieno i bambini dai 2 ai 5 anni. Quando invece dai 6 anni iniziano la scuola dell’obbligo, che in Brasile dura 9 anni, i bambini frequentano la scuola pubblica che funziona a turni mattutini e pomeridiani. Nella mezza giornata in cui non frequentano la scuola pubblica partecipano alle attività di doposcuola organizzate dal Centro Solidarietà. Le attività del Centro cercano di combinare ore di studio e di ripasso scolastico con ore più leggere di sport, di musica, di capoeira, di ortocultura, di gastronomia, di piccole gite culturali e così via. Le scuole pubbliche brasiliane presentano diverse difficoltà nella loro attività educativa, basta pensare al grande numero di alunni per aula, agli stessi turni mattutini e pomeridiani, alla scarsità di materiale didattico disponibile senza menzionare la realtà sociale di povertà e di miseria delle famiglie da cui provengono i bambini stessi. Anche per queste ragioni il doposcuola del Centro Solidarietà è molto importante: nei primi anni si aiutano i bambini a consolidare le capacità di lettura e di scrittura mentre negli anni successivi i corsi del doposcuola servono a sviluppare la capacità di fare il riassunto di ciò che si legge, di esprimere i propri pensieri su vari argomenti, come ci raccontava nel nostro ultimo incontro a Tamandaré Carolina, l’insegnante di lingua portoghese che vediamo nella foto sopra con alcuni bambini dei primi anni di scuola.